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"Nel logos che sta dentro le parole coresi io sento il respiro degli avi, di quelli più lontani e di quelli più vicini. Sento il respiro eterno, imperscrutabile e misterioso del cosmo e della forza ineffabile che ne sorregge i confini e li espande". La potenza del dialetto è rappresentata in questo volume dalla "parlata" corese, che l'autore ha "succhiato dal latte materno". È in corese che Pietro Vitelli, in versi, tradotti a piè di pagina in italiano, tratta delle grandi questioni della Vita e della Morte, del Tempo che scorre e dell'Universo che si espande. È nella sua "parlata" che sceglie di ricordare protagonisti e persone semplici che hanno nutrito la storia millenaria di Cori. Ed è sempre con il suo dialetto che compie un viaggio attraverso la grande poesia mondiale: Saffo, Lucrezio, Orazio, Catullo, Dante, Shakespeare, Leopardi, Dickinson, Hikmet, Lorca, Neruda, Puskin, Szymborska, Ungaretti, Whitman e altri tradotti nella lingua di Cori, in un originale "gioco di specchi" tra la versione in lingua originale, la traduzione in italiano e quella in Corese. Un libro che emoziona e seduce chi ama conoscere il mondo oltre il proprio "io", oltre i confini del proprio giardino.